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La novella del codice di procedura civile del 2009 ha riconosciuto espressamente, in una norma di carattere generale quale l'art. 115, il potere-dovere del giudice di fondare la decisione sui "fatti non specificatamente contestati dalla parte costituita". Il volume, attraverso l'analisi del testo ora vigente dell'art. 115 c.p.c, la ricostruzione del diritto vivente anteriore al riconoscimento legislativo del principio di non contestazione e l'esame dei dati normativi, anche comunitari, rilevanti, mira a mettere a fuoco e risolvere le questioni e i dubbi che sussistono (o che si sono manifestati) circa il suo contenuto e la sua concreta applicazione. In particolare, rilevata l'impossibilità di inquadramento della non contestazione in rigidi schemi dogmatici per la sua naturale eterogeneità, la monografia ne individua gli effetti, i comportamenti non contestativi, la natura, i limiti soggettivi ed oggettivi. Lo studio si chiude, anche e soprattutto al fine di verificarne il rapporto con il regime delle preclusioni, con l'analisi dell'onere di contestazione nei principali modelli processuali civili, nel processo tributario ed in quello amministrativo.